What to eat in Cadore: a riot of flavors in its typical products

31 Mar 2023


What to eat in Cadore: a riot of flavors in its typical products

Last day to register at a discounted price for 5 Days of Italy! To entice you we want to tell you about the great quality of Cadore, for which it is really worth planning your trip: its typical products.

A very wide range of excellent products has made unique the culinary tradition of Cadore and the entire province of Belluno. Everyone knows the quality of the meat raised in the valley, with the beef from Vodo di Cadore, the colt from San Vito di Cadore, the yak meat from Cibiana di Cadore. Many excellences are also among legumes and vegetables, such as Gialet and Lamon beans, Cesiomaggiore sweet potatoes, Feltre walnuts and chestnuts, sponcio corn polenta, and Vinigo di Cadore cabbage. But there are many other typical products such as speck, sweets, jams, alpine cheeses, grappas, skilfully processed, thanks to which you can bring home the indescribable flavors of the mountain.

Credits Cadore Auronzo

THE HISTORY OF ITS KITCHEN

In the past, even in Cadore, as in all mountain locations, the harsh climate and stony soil allowed the cultivation of a limited number of products. Potatoes, the basis of local cuisine, were cooked in many different ways. Cereals such as wheat, rye, and barley were used to make bread and soups. Milk and cheese, turnips could be easily stored to be consumed during the winter. Cows, hens, sheep, goats, and pigs, raised in the stables adjacent to the houses, constituted a fundamental part of the population’s diet.

TRADITIONAL DISHES

The dishes that in the past were prepared for the holidays are those that today restaurants and refuges propose to their guests. Among the first ever, the casunziei, crescent-shaped ravioli filled with beetroot and potatoes, seasoned with melted butter and spersada, i.e. smoked ricotta. Other typical first courses are canedi, barley or bean soup. Among the second courses we have game, cured meats and cheeses, accompanied by steaming polenta or bread. Unmissable desserts such as zopes, péta or crafin a la sanvidota.

©ShutterStock.com

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DID YOU KNOW THAT…

The Valli del Cadore are also famous for being the homelands of ice cream makers who, from the end of the 19th century, emigrated to Germany, Austria and Holland to make good artisan ice cream known throughout the world. Few know that even the ice cream cone was invented in Cadore and more precisely in Peaio, a fraction of Vodo di Cadore, by Italo Pietro Marchioni who emigrated to the USA in 1896, the year in which he began using rolled wafers in his ice cream shop. In Piazza delle Mole in Peaio there is a copper monument to celebrate the ice cream cone.

Tell the truth, isn’t your mouth watering already?!

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Cosa mangiare in Cadore: un tripudio di sapori nei suoi prodotti tipici

Ultimo giorno per iscriverti a prezzo agevolato a 5 Days of Italy! Per ingolosirti vogliamo parlarti di una grande qualità del Cadore, per cui vale davvero la pena programmare il tuo viaggio: i suoi prodotti tipici. 

Un’offerta ampissima di eccellenze ha reso unica la tradizione culinaria del Cadore e dell’intera provincia di Belluno. Tutti conoscono la qualità della carne allevata nella valle, con il manzo di Vodo di Cadore, il puledro di San Vito di Cadore, la carne di yak di Cibiana di Cadore. Tante eccellenze anche tra legumi e verdure, come i fagioli Gialet e quelli di Lamon, le patate dolci di Cesiomaggiore, le noci e le castagne di Feltre, la polenta di mais sponcio e il cavolo cappuccio di Vinigo di Cadore. Ma ci sono tantissimi altri prodotti tipici come speck, dolci, marmellate, formaggi di malga, grappe, lavorati sapientemente, grazie ai quali portare a casa gli indescrivibili sapori della montagna. 

Credits Cadore Auronzo

LA STORIA DELLA SUA CUCINA

In passato anche in Cadore, come in tutte le località di montagna, il clima rigido e il terreno sassoso permettevano la coltivazione di un limitato numero di prodotti. Le patate, alla base della cucina locale, venivano cucinate in moltissimi modi diversi. Cereali come il frumento, la segale, l’orzo venivano utilizzati per fare il pane e le minestre. Latte e formaggi, le rape si potevano conservare facilmente per essere consumati durante l’inverno. Mucche, galline, pecore, capre e maiali, allevati nelle stalle adiacenti alle case, costituivano parte fondamentale dell’alimentazione della popolazione. 

I PIATTI TIPICI

I piatti che in passato venivano preparati in occasione dei giorni di festa sono quelli che oggi ristoranti e rifugi ripropongono agli ospiti. Tra i primi in assoluto, i casunziei, ravioli a mezzaluna con ripieno di rapa rossa e patata, conditi con burro fuso e spersada, cioè ricotta affumicata. Altri primi piatti tipici sono i canedi, la minestra d’orzo o di fagioli. Fra i secondi abbiamo invece la selvaggina, i salumi e i formaggi, accompagnati dalla polenta fumante o pane. Immancabili i dolci come le zopes, la péta o i crafin a la sanvidota. 

©ShutterStock.com

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SAPEVI CHE…

Le Valli del Cadore sono famose anche per essere le terre di origine di gelatieri che, dalla fine dell’Ottocento, emigrarono verso Germania, Austria e Olanda per far conoscere nel mondo il buon gelato artigianale. Pochi sanno che anche il cono gelato è stato inventato in Cadore e più precisamente a Peaio, una frazione di Vodo di Cadore, da Italo Pietro Marchioni che emigrò negli USA nel 1896, anno in cui cominciò ad usare cialde arrotolate nella sua gelateria. Nella Piazza delle Mole a Peaio è presente un monumento in rame proprio per celebrare il cono gelato. 

Dì la verità, non ti è già venuta l’acquolina in bocca?!

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